Spesso, quando si parla della città di Torino, si fa riferimento non solo alla bellezza architettonica della Mole Antonelliana o del Museo Egizio, il secondo al mondo per importanza, ma anche alla magia. Infatti, sin dai tempi antichi è stata legata a numerosissime leggende o miti popolari che l’hanno resa unica ed affascinante, quasi mistica. Proprio per questo, é considerata e soprannominata come città magica. Prima di tutto, ospita la cosiddetta Sacra Sindone, una reliquia importantissima per la religione Cattolica Cristiana, nonostante non si conosca con certezza la veridicità di quest’icona e se abbia realmente coperto il corpo ed il volto di Cristo. Inoltre, il capoluogo, della regione Piemonte, é anche considerato misterioso dagli studiosi esoterici per Gustavo Adolfo Rol. Conosciuto semplicemente come Gustavo Rol, é stato un uomo sensitivo italiano di fama mondiale, vissuto nel Novecento e che è stato cultore di veri e propri fenomeni paranormali. Oltre a questi aspetti, ai quali si può credere o meno, Torino risulterebbe addirittura un apice, perciò un vertice, del triangolo della magia bianca, che la lega a Praga e Lione. Al contempo, tuttavia, congiungerebbe anche Londra e San Francisco ad un ulteriore circolo di magia nera. Indipendentemente da questi aspetti vi sono, in particolare, tre luoghi definiti come magici in questa città: la Sacra di San Michele, il Palazzo del Diavolo e la Chiesa della Gran Madre di Dio.
La Sacra di San Michele, prima di tutto, ha sempre ispirato numerose figure, in particolare Umberto Eco, che deciderà successivamente di scrivere il romanzo Il nome della rosa. È situata poco distante dal centro storico di Torino ed è un luogo davvero intrigante, poiché destinata al culto e alla preghiera nei confronti dell’Arcangelo Michele. Tuttavia, l’aspetto maggiormente suggestivo della struttura è proprio lo scalone dei morti ed il portale dello zodiaco. Già dal nome la mente viene ammaliata, in quanto la si collega, sicuramente, a fatti piuttosto esoterici. Questo particolare architettonico, che presenta costellazioni, i dodici segni zodiacali ed i capitelli che trasmettono una simbologia specifica, risulta un capolavoro risalente agli anni 1100 circa. Inoltre, svariate leggende la rendono magica: sin dalla costruzione che si dice sia stata edificata per mezzo dell’intercessione degli Angeli. Tuttavia, la credenza popolare più conosciuta è legata ad una donna di nome Alda, che si sarebbe gettata dalla torre in un attimo di fuga, salvandosi. Tuttavia, successivamente, vi riprovò per orgoglio, ma morì con la caduta. Proprio per questo, oltre all’interesse artistico relativo alla struttura o storico, vi è anche un carattere celato dal mistero.
Un secondo luogo magico e che merita una breve spiegazione è il palazzo del diavolo, così definito per il portone caratteristico e decisamente molto singolare. Corrisponde al Palazzo Trucchi di Levaldigi ed è sicuramente famoso per la porta, che è stata realizzata su commissione a Parigi, il centro misterioso degli alchimisti. Un mito popolare ritiene che sia apparsa una notte durante un rito di uno stregone, che fu intrappolato all’interno dello stesso palazzo, per volere dell’Anticristo e per l’eternità. Successivamente, si dice che la stessa struttura, nel 1600 circa, abbia ospitato una fabbrica di tarocchi. Questi ultimi sono un mazzo di carte che si distinguono in arcani maggiori e minori e sono illustrati da sembianze umane, animali oppure da figure mitologiche, quali, ad esempio fate. Vengono utilizzate per rivelare, in parte, ciò che accadrà in futuro. Inoltre, la cartomanzia è spesso legata al mondo dell’occultismo, che viene associato alla magia e all’esoterismo.
Un ultimo luogo ritenuto enigmatico e, al contempo, fatato è la cosiddetta Chiesa della Gran Madre di Dio, che è situata nella zona ad est del centro di Torino. Costruita nella prima metà dell’Ottocento, si presenta con una forma piuttosto inusuale per l’epoca. Infatti, risulta una costruzione ben più antica, poiché riprende il Pantheon della città di Roma, che è caratterizzato sicuramente da uno stile classico o neoclassico. Corrisponde ad un luogo piuttosto ignoto oppure, talvolta, tralasciato da tutti coloro che decidono di recarsi in visita a Torino, ma non risultano profondamente religiosi o credenti. In particolare, bisogna soffermarsi assolutamente su un particolare che non può passare inosservato: le due statue che coincidono alla Fede e alla Religione. Queste sono legate ad una leggenda sul Santo Graal, per cui vengono sostenute due versioni. Dalla più conosciuta emerge che il calice è stato nascosto in un luogo segreto, che viene indicato con lo sguardo dalla Fede che lo sorregge.